Da quando è stata costituita, APS COMO FIPSAS organizza ogni anno un corso per bambini e ragazzi chiamato “Cos’è la pesca sportiva”. Nella sua introduzione si spiega ai giovani allievi che per il pescatore la pesca sia innanzi tutto una passione scritta nel suo DNA. Una passione che deriva dalla sua storia e preistoria, quando pescava per procurarsi il cibo. Questo avviene ancora oggi e così è usanza definire questa modalità “pesca professionale o di mestiere”. Poi, circa due secoli fa, qualcuno iniziò a praticare questa passione anche per gioco, ricreazione, attività motoria, hobby, passatempo e infine per sport, riuscendo persino a trovare sistemi che consentissero di liberare il pesce catturato. E così, di norma si ricapitolarono tutte queste modalità nella definizione di “pesca sportiva”. E quando si dice “di norma” lo si dice perché sono state norme, ovvero leggi, a sancire questa definizione. Da oltre mezzo secolo, l’Ente di Stato che governa lo sport nazionale e cioè il CONI, considera la pesca uno sport. Da oltre 10 anni lo Stato (Agenzia delle Entrate) ha previsto una norma che impone la terminologia di “Associazione Sportiva” negli statuti delle Società di Pesca come la nostra, e da ancor più anni, sempre lo Stato, ha previsto l’obbligo per chi pratica questo sport di avere un’assicurazione in caso di morte o invalidità permanente per cause derivanti dall’esercizio di questa disciplina sportiva. Per tutto ciò crediamo che APS COMO FIPSAS sia un’Associazione Sportiva e che tutti i suoi associati debbano considerarsi a norma di legge “pescatori sportivi”. Ora però è necessario che a dirlo una volta per tutte sia chi di dovere e cioè il Governo, perché riteniamo che un pescatore debba avere il diritto di poter esercitare la propria passione sportiva senza il timore di vedersi notificata una sanzione, o dalla Polizia Ittica Provinciale, o dalla Guardia di Finanza, o dal Corpo Forestale dello Stato. Quanto alle modalità da seguire in questa fase, queste sono chiarissime: tenere le distanze (peraltro con un minimo di conoscenza delle norme in materia, esiste da decenni l’obbligo della distanza di 10 metri tra un pescatore e l’altro) tenere a disposizione la mascherina e, per i cosiddetti spostamenti è inutile giocare con le parole: qualsiasi mezzo di locomozione pubblico e privato (in primis auto e barca) non può essere utilizzato per andare a pescare. I piedi e la bicicletta (mezzi consentiti per attività motorie e sportive) si. Aspettiamo con pazienza.

APS COMO FIPSAS