Sfogliando il prezioso archivio storico dell’Associazione, in un numero del “Corriere del Pescatore” anno 1939, si può leggere che in quel periodo nella provincia di Como (e Lecco) erano censite più di 15.000 reti da pesca. Già in quegli anni, l’Incubatoio di Fiumelatte era funzionante e arrivava a produrre 20 milioni di uova di lavarello, uova che poi, diventate larve, venivano rilasciate nel lago. Oggi le uova prodotte sono molte di meno, ma la loro resa è decisamente superiore. Infatti, grazie alle moderne tecniche di accrescimento praticate dal Dr. Alberto Negri negli impianti di Oggiono, i lavarelli vengono immessi nel lago alla ragguardevole taglia di 5 cm. Cent’anni fa non avevano il problema dei repentini cambi di livello del lago causati dai “su e giù” del Consorzio dell’Adda e non avevano nemmeno alle spalle decenni di inquinamenti sconsiderati, procurati dalle più diverse sostanze chimiche, riversate soprattutto nel bacino comasco. Mercoledì 27 si terrà un’altra riunione presso la sede comasca della Regione, ancora per fare il punto su questo apparentemente inarrestabile (noi speriamo solo momentaneo) calo dei coregoni nel nostro lago.

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