I libri testimoniano come già in passato i pesci del nostro lago fossero tenuti in grande considerazione e non solo in Italia. Paolo Giovio, per esempio, nel libro del 1560 dedicato ai pesci romani, racconta della magnificenza del nostro lago e decanta le peculiarità di ogni angolo lacustre. Risalendo ancora più indietro nel tempo, troviamo le osservazioni di Plinio il Vecchio, che nel libro “Naturalis Historia”, del 69 d.C. racconta delle “magnifiche trote che se pescate nei mesi di maggio alla foce del Breggia, oltre a poter raggiungere il considerevole peso di 30 Kg, erano assai più buone di qualsiasi pesce di mare. Non mancano poi in altri testi delle curiose “chicche”. Sul libro “Ittiologia della Provincia e della Diocesi di Como” del 1846, abbiamo estrapolato alcuni brani.

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In agenda i nomi che completano l’organigramma dell’associazione.