Sabato 13 a Milano c’è stata la grande adunata nazionale di tutto il mondo della pesca sportiva e delle attività che gravitano attorno ad essa per un’unanime condivisione dei problemi causati dall’assurdo provvedimento che blocca il ripopolamento delle acque interne italiane con trote, lavarelli e salmerini. Ora però si pone un problema urgente e indifferibile: cosa succederà agli incubatoi regionali e in particolare ai nostri impianti di Valmorea e Fiumelatte. Abbiamo cercato di immaginare un loro futuro, rappresentato da questi tre possibili scenari.
1) Gli incubatoi non possono più produrre i pesci, come hanno fatto per 100 anni a Fiumelatte (lavarelli, qualche luccio e salmerino) e per 15 a Valmorea (trote fario); 2) Riconvertire gli impianti per produrre specie ittiche che poi potranno essere immesse nelle acque regionali; 3) Mantenere tutto in essere, ribadendo da parte di Regione Lombardia l’impostazione dei piani ittici regionali e quindi anche le convenzioni in atto con tutti i corrispondenti incubatoi regionali. Ci auguriamo, molto presto, le decisioni di Regione Lombardia. Per quanto ci riguarda è superfluo aggiungere che l’unica opzione percorribile sia l’ultima.
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